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Immagini di Utopia: Joseph Hall e il Mundus Alter et Idem

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In genere, allorché si pensa all'Utopia inglese, subito la mente corre a Thomas More; tuttavia, a volte, le Isole Britanniche ci riservano qualche felice sorpresa, e una di queste è costituita dal trattato di uno  scrittore molto prolifico, Joseph Hall, che visse tra '500 e '600, e che si auto-proclamò il primo scrittore di satire della letteratura inglese.

 

Qualche  notizia sulla vita di Joseph ci viene da Henry Morley, che, esaminando alcuni scrittori canonici del pensiero utopico europeo (Plutarco, Licurgo, Moro, Campanella), inserì anche,  in appendice al libro e per  ultimo ,  Joseph Hall, il quale fu autore di un curioso libretto dal titolo abbastanza trasparente, il  Mundus Alter et Idem, che, fuori di metafora, voleva fare intendere ai propri lettori che, bene o male, “tutto il mondo è paese”, e che anche i beati e favolosi regni “altri” di Utopia sono, tutto sommato,  pressoché identici a quello in cui normalmente ci troviamo immersi. Per Joseph Hall, quindi, anche Utopia è “idem”, simile in tutto al nostro mondo. Egli, secondo le notizie forniteci da Morley, era nato nel 1574 a Ashby-de-la-Zouch, Bristow Park, e aveva studiato all' “Emmanuel College” di Cambridge. Tra il 1597 e il 1598 Hall aveva dato alle stampe sei libri di satire, i cosiddetti  Virgidemiarum Six Books, dove, tra l’altro, auto-proclamandosi il migliore poeta satirico sulla piazza, scatenò le ire furibonde di John Marston, che, ovviamente, riteneva se stesso il migliore.

 

Oltre a ciò, le satire di Hall furono dannate al rogo (anche se la sentenza non fu poi eseguita)  per ordine dell'Arcivescovo di Canterbury Withgift, il quale, sempre a detta di Morley, non provava particolari simpatie per il “genere satira” . Joseph Hall però non si perse d'animo, e dopo aver lasciato trascorrere una decina d'anni, nel 1607,  diede alle stampe un nuovo libro “satirico”, ossia il Mundus Alter et Idem, di cui andremo tra breve a discorrere. Joseph Hall era un ecclesiastico e un Accademico (Peregrinus Quondam Academicus) dotato di notevolissima cultura, che fece una brillante carriera, diventando Vescovo di Exeter e Norwich e dimostrando nel contempo di non possedere alcuno spirito arcigno e inquisitoriale, ma, al contrario, un carattere estremamente bonario e tollerante, tanto da mettersi in contrapposizione con John Milton circa la disciplina ecclesiastica, e pagando in prima persona un certo modo di pensare definito da molti “libertino”; infatti Joseph Hall finì in prigione perché i Puritani inglesi non riuscivano proprio a sopportarlo. Ma il nostro faceto Vescovo di Norwich aveva però una fibra di ferro, tanto che, con grave discorno dei suoi detrattori,  visse fino al 1656, meritandosi anche l'appellativo di “Seneca Cristiano”. Il Mundus di Hall fu tradotto dal latino in inglese da John Haley nel 1609, e, intorno al 1709-1710 da William King. Henry Morley, nel 1885  ripropose al pubblico inglese  la traduzione di King (  ignorando quella di Haley). Propongo a mia volta, in italiano, il primo paragrafo del Mundus di Hall: Crapulia.

 

Cap. I  Crapulia

 

The Situation of the Country.

 

Crapulia is a very fair and large territory, which on the north is bounded with the Ethiopia Ocean, on the east with Laconia and Viraginia, on the south by Moronia Felix, and westward with the Tryphonian Fens. It lies in that  part of the universe where is bred the monstrous bird called  Ruc, that for its prey will bear off an elephant in its talons ;  and is described by the modern geographers.  The soil is too fruitful, and the heavens too serene ; so  that I have looked upon them with a silent envy, not without pity, when I considered they were blessings so little deserved by the inhabitants. It lies in seventy-four degrees  of longitude, and sixty degrees of latitude, and eleven degrees distant from the Cape of Good Hope; and lies, as  it were, opposite to the whole coast of Africa. It is commonly divided into two provinces, Pamphagonia and Ivronia, the former of which is of the same length and breadth as Great Britain (which I hope will not be taken as any reflection), the other is equal to the High and Low Dutch Lands. Both obey the same prince, are governed by the same laws, and differ very little in their habit or their manners.

 

Com'è fatta

 

Crapulia è una terra enorme e bellissima, delimitata a nord dall'Oceano Etiopico, ad est dalla Laconia e Viraginia, a sud dalla  Moronia Felix, e verso ovest dalla Palude Trifonia. Si trova in quella parte dell'universo in cui è allevato l'uccello mostruoso chiamato Ruc, che riesce a sollevare con gli artigli un elefante, e così  è descritto da tutti i geografi moderni. Anche il suolo di Crapulia è  fecondo, e il cielo sereno, tanto che li  ho guardati entrambi con una certa invidia, in silenzio, e non senza un sentimento di pietà,  ritenendo fossero benedizioni  poco meritate da parte degli abitanti. Crapulia  si trova a settantaquattro gradi di longitudine,  sessanta  di latitudine, e undici gradi distante dal Capo di Buona Speranza, ed è situata, per così dire, tutta quanta di fronte alla costa africana. È comunemente suddivisa in due province, la Pamphagonia e l’ Ivronia, la prima delle quali è della stessa lunghezza e larghezza della Gran Bretagna (e spererei che la cosa non sia presa come una mia fantasia); l'altra è simile alle Alte e Basse terre olandesi. Entrambe obbediscono allo stesso Prìncipe, sono regolate dalle stesse leggi, e, per abitudini e costumi, differiscono pochissimo tra loro.

                                                             Enzo Sardellaro

 

Nota

 

Ideals Commonwealths: Plutarc's Licurgus More's utopia, Bacon's “New Atlantis”, Campanella's “City of the Sun”, and a fragment of Hall's “Mundus Alter et Idem”, with an Introduction by Henry Morley, London, George Rutledge and sons, 1885, pp. 272-284. Il libro di Hall è di libera lettura (in inglese).

 

 

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